Chi siamo

Siamo il gruppo Novate 1 dell’Associazione Gruppi Guide e Scout (A.G.G.S.), fondata oltre trent’anni fa a Varese e oggi presente anche a Milano, Segrate e Como

La proposta educativa

Il Gruppo Scout A.G.G.S. Novate1 nasce nel 1995 dal desiderio di alcuni genitori di realizzare un ambito educativo per i loro figli, un luogo dove sperimentare la bellezza e l’umanità dell’esperienza cristiana attraverso il metodo Scout. Insomma, fare esperienza che insieme a Gesù la vita è più bella!

Il metodo

L’esperienza è aperta a tutti i ragazzi tra gli 8 e i 14 anni: il Branco dei Lupetti (maschi) e Coccinelle (femmine) dagli 8 agli 11 anni, ed il Reparto per Scouts (maschi) e Guide (femmine) dai 12 ai 14 anni. Il Branco e il Reparto sono suddivisi in: Sestiglie/Squadriglie, gruppi di 6/8 ragazzi che condividono in modo stretto una compagnia ed il lavoro.

Le attività

Gli incontri dei gruppi Scouts sono il sabato pomeriggio in San Carlo dalle 14,30 alle 17,00. Si comincia l’attività nel cerchio con canti e balli tradizionali e si prosegue con giochi e attività varie di tecnica scout. Un tema guida l’attività dell’anno e su questo si sviluppano i lavori di gruppo ed il gioco.

Come raggiungerci

A Novate Milanese presso la parrocchia S. Carlo in Via Gran Paradiso, 2 ang. via Stelvio.

ESTOTE PARATI

Lo scout deve essere sempre pronto a tutto, a saper fare ogni lavoro, a superare ogni difficoltà, a saper aiutare gli altri, e soprattutto ad agire con competenza nei momenti difficili. Il desiderio di voler far bene non basta, occorrono anche capacità e coraggio. Lo scout è un ragazzo pronto, capace e coraggioso. Per questo è necessario anche un buon allenamento fisico per mantenersi in forma

Scout e Guide

Gesù,
che mi hai amato fin dal principio
sii luce ai miei passi e guida al mio cammino.
Io prometto di essere sempre fedele a questo reparto,
di seguire i capi,
di amare ed aiutare i fratelli che tu mi dai.
Ti chiedo un’intelligenza assetata di verità,
un braccio forte per difenderla,
un cuore coraggioso per testimoniarla.
Fai tu signore della mia vita e della nostra compagnia
un segno perenne del tuo amore infinito verso il mondo.
Maria, Madonna degli Scout, sostieni la mia promessa.

Lupetti e Coccinelle

Prometto di essere fedele a Gesù
e di servirlo in questa Compagnia
(Promessa personale)

La Guida e lo Scout:

  • pongono il loro onore nel meritare fiducia;
  • sono leali;
  • si rendono utili e aiutano gli altri;
  • sono amici di tutti e fratelli di ogni altra Guida e Scout;
  • sono cortesi;
  • amano e rispettano la natura;
  • sanno obbedire;
  • sorridono e cantano anche nelle difficoltà;
  • sono laboriosi ed economi;
  • sono puri di pensieri, parole ed azioni.

Il Patrono degli scout

San Giorgio
LA LEGGENDA DEL DRAGO

In un lugubre stagno presso una città della Libia viveva, tantissimi anni fa un feroce drago. Per tenerlo buono, gli abitanti della città gli davano in pasto, ogni giorno, due pecore. Quando non ve ne furono più, il drago pretese di ricevere, ogni giorno, un giovane ma anche questi furono tutti divorati e non rimase che sacrificare la figlia del re. Il re disperato, non voleva mandarla fra le fauci del drago ma il popolo insorse: “I nostri figli sono morti, muoia anche la principessa!”. Così la principessa fu abbandonata in lacrime in riva allo stagno. Passò di lì un cavaliere cristiano che si chiamava Giorgio, vide la fanciulla e commosso dalle sue lacrime si fece raccontare tutta la storia. Quando il drago emerse dalle acque… Giorgio sguainò la spada e zac! lo ferì. Poi disse alla principessa: “Legalo con la tua cintura”. La principessa fece come le aveva detto il giovane, e i due si avviarono verso la città con il drago dietro, come un cagnolino. Quando la gente li vide arrivare ne fu ” terrorizzata, ma Giorgio disse: “Non abbiate paura: convertitevi al cristianesimo e il drago non vi farà più del male. Tutti allora si convertirono e il drago non molestò più nessuno.
La sua lotta contro il drago divenne il prototipo della lotta del bene contro il male e per questo il mondo della cavalleria vi vide incarnati i suoi ideali.

Il Martirio

La leggenda racconta che aveva il grado di “comes” nella cavalleria e la sua colpa fu quella di aver esortato arditamente l’imperatrice a far cessare le persecuzioni contro i cristiani.
Per questo gesto aveva sofferto eroicamente i più atroci supplizzi. Mentre sopportava le torture con sublime fermezza il cielo fu squarciato da un lampo e una voce grido: “Non temere Giorgio, poichè io ti sono vicino” e una figura vestita di bianco avvicinatasi alla ruota, abbracciò dolcemente lo sventurato.
Sconvolta da quel miracolo, l’imperatrice Alessandra si fece Cristiana. Per altri tre giorni Giorgio soffrì in una fossa di calce viva; ma nè questo martirio, nè infine una bevanda fatta con un filtro mortale ebbero il potere di ucciderlo; non solo, egli stesso fece risuscitare un morto davanti agli occhi dell’imperatore e, con una sola parola, fece crollare dai loro piedistalli tutti i simulacri di marmo del tempio di Apollo. Infine la sua testa cadde sotto la spada del carnefice.

Il giorno dedicato a San Giorgio, è il 23 aprile

San Giorgio fu il patrono degli ordini cavallereschi a Genova , a Venezia, in Spagna.
È il patrono degli scout e dell’Inghilterra.

Preghiera

Glorioso martire san Giorgio,
proteggi tutte le guide e gli scout,
che ti riconoscono loro patrono.
Aiutaci a vivere l’avventura
della nostra adolescenza, fedeli al dono
del battesimo, aperti ai suggerimenti dello Spirito,
forti nel superare le prove
di questi anni belli e difficili,
generosi nell’aiutare che ha bisogno di noi.
Così, imitando i tuoi esempi, ci ritroveremo
un giorno con te nella casa del Padre,
per continuare a vivere nella gioia e per sempre
la grande avventura dei figli di Dio.
Amen.

Il saluto con cui si riconoscono i membri dell’Associazione e di tutte le associazioni scout del mondo va fatto portando la mano destra all’altezza delle spalle, l’indice, il medio e l’anulare tesi e uniti, il mignolo ripiegato sotto il pollice, il palmo rivolto in avanti. Le tre dita unite ricordano il triplice impegno della promessa. Mentre il pollice che copre il mignolo ci ricorda il nostro impegno ad aiutare gli altri.

Il saluto al guidone si fa piegando l’avambraccio sinistro davanti al corpo, all’altezza del petto ed orizzontalmente rispetto al suolo, e portando la mano, atteggiata come detto sopra, a sfiorare – palmo in basso – il bastone del guidone.

Dato il valore simbolico del saluto, è bene eseguirlo con una certa frequenza in momenti significati: in particolare la prima volta che ci si incontra tra Scouts, ovvero all’inizio e alla fine delle attività, tra Capi e ragazzi (e tra Capi tra di loro).
Il saluto scout viene fatto da tutti gli appartenenti al movimento. Sola eccezzione i Lupetti/Coccinelle, in ogni caso, e i Capi delle Branche L/C quando salutano i Lupetti/coccinelle: essi eseguono il saluto L/C. Invece un Capo di un’altra Branca, un Esploratore, una Guida, un Rover, una Scolta che salutino un Lupetto o una Coccinella la fanno col saluto scout, lo stesso dicasi per i Capi delle Branche L/C tra di loro.

Poichè il saluto è un segno di riconoscimento dei membri dell’Associazione e ricorda l’impegno della Promessa scout, il novizio Esplorazione/Guida e il novizio Rover/Scolta, se non provenienti dal movimento, non fanno il saluto nè stringono la mano sinistra fino alla Promessa. Il novizio E/G che provenga dal Branco/Cerchio esegue il saluto L/C fino alla Promessa scout. Quando la squadriglia o il Reparto è in marcia ed occorre salutare una autorità o un simbolo, saluta solo il capo squadriglia o il Capo Reparto.

La stretta di Mano

In tutto il mondo, gli Scouts si riconoscono anche dalla stretta di mano sinistra. E’ una tradizione che risale al fondatore, che volle istituire questo “segno segreto” degli Scouts.
(Quasi certamente apocrifa è la storia secondo cui l’idea della stretta di mano sinistra sarebbe venuta a B.-P. dall’incontro, durante la campagna degli Ascianti nel 1895 con un capo tribù amico, deponendo il suo scudo e presentandosi in tal modo indifeso, gli avrebbe porto la mano sinistra in segno di amicizia).

La mano sinistra viene stretta normalmente, senza incrocio dei mignoli.
(quella dell’incrocio dei mignoli è una tradizione diffusasi in Italia alla ripresa del movimento, spiegandosi che in tal modo anche la mano sinistra – come la destra – riprendeva il simbolo del saluto.

L’arrivederci scout

Anche se la vecchia melodia scozzese “Auld Lang Syne” ripresa dal canto dell’addio, può sembrare un po’ triste, l’arrivederci scout non è una cerimonia funebre. Per non renderlo tale e comunque per evitare eccessive commozioni, il canto dell’addio sarà cantato su un ritmo gioioso e rapido, soprattutto il ritornello.

Formato il cerchio, e pronunciate alcune parole di saluto ai partenti, il Capo intona il canto dell’addio, di cui la prima strofa viene cantata senza posizioni particolari. All’inizio della seconda strofa (“Formiamo una catena…”) e per materializzare le parole del canto, ciascuno incrocia le mani dinanzi a sè e prende con la mano sinistra la mano destra del vicino di destra.

In questa posizione, ogni volta che ricorre la parola “Arrivederci” del ritornello dopo la seconda e dopo la terza strofa si esegue un movimento in alto delle braccia (sillaba “ar”) seguito subito da uno in basso (sillaba “ri”)